Posts written by Trickster.

  1. .
    JJ & La Bambina - Poco prima dell'avvenimento successivo

    L'individuo chiamato JJ continuava a digitare velocemente i tasti del pc dalla sua postazione. Sovente controllava gli schermi per cercare di notare qualche cambiamento.
    Tutto uguale. A parte quel messaggio di GrisGris venuto fuori dalla bocchetta per gli scontrini, non stava cambiando niente.
    Eppure era strano.
    GrisGris non si svegliava da anni. Certo, era inutile lo facesse del resto. Se Sli era presente, GrisGris dormiva.
    La Donna, la Serpe chiamata Slither, possedeva tutte le caratteristiche per mandare avanti la baracca da sola. Avrebbe potuto forse concedersi di dormire pure lui un po' se avesse lasciato a Slither la gestione.
    In passato lo aveva fatto.
    Era così concentrato nel suo lavoro col pc, gli schermi, i vari macchinari, che non notò un prato comparire in uno specchio in alto, alla sua sinistra.
    Dietro di lui la Bambina stava giocando con dello spago, creava figure e simboli fra le sue mani, osservando il risultato.
    Un leggero fremito attraversò le orecchie da gatto e si girò a guardare lo specchio, in tempo per vedere di sfuggita un paio di piedi nudi che camminavano oltre la cornice del quadro, facendo dissolvere l'immagine e lasciando lo specchio semplicemente uno specchio.
    -JJ...- chiamò la bambina.
    Jail alzò le mani dal pc: -Dimmi amore.-
    -JJ dobbiamo andare a pattinare.- sorrise la Bambina.
    -Adesso?-
    -Non si può più aspettare!- esordì ridendo e alzando l'indice.
    -Sigh, va bene. Qualsiasi cosa per renderti felice.- disse JJ.
    -Ahahahah! Bingo! Bingo!- rise la bambina alzandosi.
    Jail prese i pattini e girandosi per raggiungere la bambina notò che ad ogni passo delle tele di ragno in diamante rosa si manifestavano ai suoi piedi per poi venire assorbite dal pavimento.
    Interdetto seguì la bambina fuori dalla porta che lei aveva spalancato uscendo.
  2. .
    Bùshì - 17:00 un paio di settimane fa

    Un assolato pomeriggio. Cielo terso con appena qualche nuvola.
    In una collina, una fresca brezza piacevole accarezzava il volto di un guerriero dormiente che riposava seduto con la schiena contro un albero.
    A vederlo così era difficile stabilire se stesse effettivamente dormendo o se stesse tenendo solo gli occhi chiusi.
    Sembrava più intento in un sonno leggero, uno di quelli dove il minimo fruscio attorno a lui poteva farlo passare da stato dormiente a stato vigile nel giro di un battito d'ali di una farfalla.
    L'unico rumore che era possibile ascoltare attorno a lui era il fruscio della brezza primaverile fra l'erba che risaliva la collina, accarezzando il volto del samurai.
    Lunghi capelli bianco-azzurri incorniciavano la figura del suo volto per ricadere sul kimono bianco, un kimono che ricordava stranamente quello di un cosplay.
    Era tenuto chiuso da una cintura di pelle nera, che rimaneva nascosta sotto le ampie maniche della veste che formavano quasi una piccola coperta poichè le braccia erano tenute incrociate all'interno delle maniche. Al collo portava una piccola, esile catena d'argento con cinque pendenti: una piuma, un occhio azzurro, un serpente, un piccolo teschio di corvo e una katana.
    Da qualche parte nel cielo una farfalla argentata discese in volo verso 白夜叉 e si posò sul suo naso, tramutandosi in una farfalla monarca.
    Il Samurai aprì gli occhi dolcemente rimanendo serio in volto e la farfalla si dissolse.
    Si stiracchiò tendendo i muscoli al massimo delle capacità. Era stato un lungo sonno. A pensarci bene, si poteva dire che era mai stato sveglio? Non lo ricordava.
    Sorridendo solo nell'animo si fece accarezzare dalla brezza piacevole e si alzò.
    Osservò il cielo, tutto sembrava esattamente uguale al momento in cui si era addormentato.
    'Eppure sono sveglio.' pensò.
    Si mosse per cercare i suoi calzari, a lui piaceva dormire con addosso i suoi calzini tabi o a piedi nudi, perciò si doveva togliere i pesanti anfibi per stare comodo.
    Ma proprio non riusciva a trovarli.
    Poi, improvvisamente, alla sua destra, notò un paio di zoccoli di legno. Modello tabi.
    Quelli che aveva sempre voluto indossare ma che non aveva mai trovato da nessuna parte, non i 'suoi' per lo meno.
    Adorava quegli zoccoli, sapeva che un guerriero retto si muove nell'equilibrio, e cosa rendeva più equilibrati di un paio di calzari di legno ai piedi.
    'Dopotutto' pensò 'in qualsiasi parte del mondo ci deve essere stato un periodo storico in cui le scarpe erano fabbricate col legno. Un materiale forte e deperibile, ma comunque duraturo. Uno dei cinque elementi tanto cari al taoismo cinese.' sorrise 'Se questo è arrivato a me, vuol dire che qualcosa è cambiato.'
    Non ebbe bisogno di guardare il cielo per notare in lontananza un aeroplano bianco con un lungo striscione che recitava 'INFATTI QUALCOSA È CAMBIATO'.
    Si portò le dita alla tempia destra per chiamare ciò di cui aveva bisogno.


    Slither, in una casa sconosciuta dai muri bianchi, qualche giorno fa

    Era entrata nella casa ma era deserta. Sapeva come funzionavano le regole, quindi, in maniera rilassata, cominciò a guardarsi attorno.
    Il pavimento era di marmo con una rosa dei venti. Un tavolo di legno al centro della sala, una credenza alla sua sinistra. Misurò a grandi passi la sala cercando dettagli che attirassero la sua attenzione. Ovviamente, per rendere le cose più caotiche, la stanza ne era piena, tutte cose riconducibili a lei e all'infanzia della bambina, di cui custodiva gelosamente i ricordi, nel metodo che le aveva detto lei: -Dobbiamo nasconderli da qualche parte nella casa e dimenticarcene. Dobbiamo fare questo esercizio sempre. Così la nostra mente sarà sempre sgombra e potremo utilizzare l'intuito, fidati di me, faccio questo esercizio da quando sono bambina.'
    Ricordò solo in quel momento che questa era una delle prime cose che le disse. Ricordò di aver già pensato ai tempi che era strana. I bambini fanno ragionamenti del genere?
    Che necessità poteva avere la ragazzina di dover perdere la memoria? Cosa stava nascondendo? O da cosa sentiva la necessità di nascondersi? I bambini di solito non vogliono serpenti come animali domestici. Vogliono cani o gatti. Ma lei un gatto già lo aveva g҉i҉à҉ ҉l҉o҉ ҉e҉r҉a
    Persino l'invocazione era stata bizzarra per i suoi standard. Di solito le viene offerto del sangue, ma Lei non accetta cattivo sangue.
    Mangiare è un'esperienza e deve essere vissuta a pieno. Bisogna inebriare le papille gustative di quello che si sta gustando. Altrimenti è solo necessità e delle necessità lei non ha mai sentito bisogno. Può andare avanti senza mangiare e senza dormire. Certo, non è che non si affatica, ma se non gusta non mangia e non dorme, è la sua regola.
    'Certo' pensò sorridendo 'una regola e una Legge sono due cose diverse, ma a me piace seguire le mie regole.' rise: -Dopotutto non si dice Fedele al mio Bushido?-
    In quel momento la sensazione di un fulmine attraversò la sua mente, dal retrò in avanti, verso Est.
    Si girò di spalle, sulla credenza si era manifestato un vasetto viola che prima non c'era. Un vasetto di coccio viola con scritto 'lazy summer' dentro una candela viola.
    'Il viola è proprio un colore strano in questo periodo.' pensò 'quella ragazza, Bastet, non aveva forse detto che lei mi vede con un'aura viola?'
    'Il viola sta proprio bene col giallo sai?' comparve questa domanda scritta sul legno accanto alla candela.
    Sorrise. 'Una cosa che non ci siamo mai concessi davvero. Una estate pigra e sonnacchiosa in un posto al sole, dove soffia sempre un vento dal mare a mantenerci freschi. L'estate è stata spesso il ciclo stagionale più strano dell'anno.'
    Comunque, pensò, non era tempo di riflettere, ma di agire.
    Un incantesimo da niente la pirocinesi, sciocchezze per fattucchiere in erba. Niente a che vedere con Lei.
    Evocò il suo sangue e manifestò un occhio nero di GrisGris e un occhio viola, il sinistro. Da dove avesse preso quel colore non riusciva a spiegarselo.
    Passò la mano sullo stoppino tenendo le dita aperte e ci soffiò in mezzo, disegnando un arco nell'aria che andava da Est a Ovest.
    -Samurai.- salutò seducente -A cosa devo il piacere?- sibilò.
    -Qualcosa è cambiato. Tu amministri la Magia degli Interni. Cosa sta succedendo?-
    La donna chiamata Slither fece una mezza piroetta e si appoggiò alla credenza, dondolando le gambe: -Ahi, ahi, ahi My Little Samurai. È strano che chi Amministra la Retta Via e la Retta Intuizione e la Retta Intenzione venga a chiedere ad una serpe consiglio. Ti facevo più saggio.-
    -Basta con queste stronzate Sli, cosa sta succedendo?-
    -Ma io non lo so.- canzonò la donna -Sono innocente fino a prova contraria.-
    -Dove sei?-
    -In una casa curiosa. Non la conosco ma la riconosco. Tanti simboli, poco senso.-
    -È cambiato qualcosa lì?- chiese il Samurai
    -Un piccolo impulso elettrico-mentale. È comparsa una candela alle mie spalle e l'ho accesa. E che sorpresa! Una telefonata dal sempre dormiente Samurai, che appena sveglio chiama Slither. Non pensavo di essere così importante per te.- lo schernì
    -Mi ha sempre innervosito il tuo modo di porti.- sentenziò il Samurai.
    -E non lo trovi eccitante?- chiese Slither, manifestando occhi fucsia.
    -Basta Donna. Cosa sta succedendo? Come mai riesci a manifestare quei colori?- chiese spazientito.
    - I know something that you dooooon't- rise in maniera sinistra -Che ci guadagno a spiegartelo?- sibilò.
    -Non vengo lì a tagliarti la testa.-
    -Ah, ma a me fa piacere se vuoi provarci.- rise piano -Sarebbe bello se l'allievo superasse la Maestra. Quelle tre spade che porti tanto fiero attaccate alla cintola te le ho fabbricate io col potere di Loki. Vediamo se le Tre tengono testa all'Uno Originale, la Katana in Fiamme della Pioggia Cremisi in Fiore. Senza contare che la prima volta che sei stato concepito è stato attraverso la Mia Intuizione. E solo 7 anni dopo è stata creata una casetta per te.-
    -Hai letto i diari.-
    -Certo, qualsiasi cosa stia succendendo ora ha a che fare anche col passato, figurati se non mi concendo di prepararmi.- sorrise Slither.
    Il Samurai passò la mano sull'elsa della spada nera, che lui chiamava Giustizia.
    -Ahi, ahi, my little samurai. Se tu tocchi la spada io evoco la mia.- alzò la mano sinistra in aria e una katana comparve poco avanti a lei, sospesa in aria, la lama rossa, e nel metallo inciso un motivo che ricordava le fiamme. Abbassò la mano destra e la spada seguì il movimento.
    Con la mano sinistra invece si scostò i capelli dietro l'orecchio.
    -Lo sai che mi piace verificare quanto più rossa può diventare la mia Spada.- disse Slither facendo lampeggiare gli occhi di un accesissimo rosso luminoso.
    Il Samurai sospirò spazientito evocando il suo blu e trasmettendolo a Slither. Nel frattempo rimosse la mano dalle sue spade.
    -Saggio ragazzo.- sorrise Slither allegra, ora con gli occhi rosa.
    Il Samurai rimase interdetto: -Non hai mai manifestato quel colore.-
    -Ti sbagli. Tu non eri neanche concepito quando io Manifestavo il Rosa.-
    -E quando mai lo avresti manifestato?-
    -Due volte. La prima senza senso, in una scuola, a quattrordici anni, quando cominciavo ad essere chiamata. C'erano tante immagini divertenti che arrivavano a giorni alterni in quella scuola. Tanti nomi che evocavano belle sensazioni frizzanti. Una tribù segreta, un desiderio di appartenenza. La mia preferita era Transilvania, ma recentemente ho ricordato un altro mio nome, un altro tag di quella vandala pestifera: STARFUCKED. Ti dice qualcosa?-
    -Dovrebbe?-
    -No, sei ancora rincoglionito dal fatto che sei appena sveglio.- sentenziò Slither osservandosi le unghie compiaciuta. Sotto il suo sguardo oro si tinsero di viola e di rosa.
    -C'è altro?-
    -La seconda a diciotto anni, la sera in cui siamo stati legati ad un patto di sangue.- disse Slither.
    -Non dirmi che...-
    -DIN DON!- esclamò allegramente Slither -La Bambina è di nuovo sveglia!- asserì.
    Il Samurai si crucciò: -Non vuol dire niente. La Bambina ha spesso il sonno agitato, ogni tanto si sveglia e poi torna a dormire. Lascia a Noi la Gestione.-
    -E qui ti sbagli Don Chisciotte. Sveglia e Cosciente. In questo momento sta giocando nella Casa di JJ. Non puoi vederlo?-
    Il Samurai chiuse gli occhi: -La intravedo, la connessione è un po' distrubata e in bianco e nero. L'Angelo chiamato Gabriele sta al computer a scrivere, dietro di lui la bambina gioca con delle carte.-
    -E non ti sembra strano?- chiese Slither.
    -In che senso?-
    -Mamma mia che somaro, ma davvero sei mio Allievo?- provocò Slither -Non ti sembra strano che TU veda QUALSIASI COSA considerando che quando manifesti la TUA TECNICA sei cieco, altrimenti ti faresti accecare dai fulmini a ciel sereno?-
    -In effetti vedo attorno a me.- disse il Samurai.
    -Dove sei?-
    -Sul pendio sinistro di una collina. Illuminazione a giorno. Vividi contrasti azzurri e verdi. Alta saturazione, ma armonica. Non ho mai visto niente del genere.-
    -Lo hai sognato però.- sentenziò Slither.
    -Probabilmente.- rispose il Samurai -Ricordo senza Ricordare. Lo so senza Saperlo.-
    -Questo sì che mi fa salire i brividi lungo la schiena.- sorrise Slither, le pareti attorno a lei cominciarono a colare nero fumo e petrolio, dall'odore dell'oppio e il sapore di miele e succo di mirtilli.
    -Cosa stai fancendo?- chiese il Samurai interdetto.
    -Manifesto ricordi.-
    -E da quando hai il permesso di farlo?- domandò il Samurai sguainando Verità e puntadola davanti a sé.
    Slither alzò le mani in segno di resa, abbassando dolcemente il volto e chiudendo gli occhi, quando li riaprì non erano più umani, ma giallo dorati, con la pupilla verticale come quella dei rettili e qualche volta dei gatti: -Io non posso farlo. Non è così che funziona la magia del Caos. Il Caos ha leggi, non regole. Se tradisco i patti muoio.-
    -Ma tu sei immortale.- disse il Samurai.
    -Cominci finalmente a sentir ragione.- alzò gli occhi al cielo spazientita -Immortale non vuol dire che non posso morire. Vuol dire che muoio ma torno in vita. Poteri da Demiurgo, stronzate da fattucchieria di basso borgo.-
    La fiamma della candela diventò nera: -Basta Slither, dicci cosa sai.-
    -GrisGris, hai una voce finalmente. Pensavo stessi sempre zitta come i dormienti.-
    -Dovresti essere meno arrogante, la Tua Amministrazione ha creato del danno.-
    Slither divampò: -LA MIA AMMINISTRAZIONE CI HA TENUTI IN VITA, AVEVI FRETTA DI MORIRE PRIMA ANCORA DI NASCERE ZOCCOLA? COSA NE VUOLE SAPERE UNA FATTUCCHIERA DI COME AGISCE LA MAGIA? TU SEI STATA CREATA PER SOSTITUIRMI QUANDO NON C'ERO, IO SONO STATA CREATA PER PROTEGGERE E VENDICARE, COSA NE VUOI SAPERE TU CON LE TUE CANDELE E I TUOI TAROCCHI DI COSA REGOLA I CICLI DELL'UNIVERSO?-
    -Non ho mai detto che non fosse necessario. Ho detto solo la Verità. Mi dimentico sempre che a te non piace sentirla.- tagliò corto GrisGris.
    Slither si placò, divenne fredda: -Abbiamo già avuto questa conversazione.-
    -Nel 2013 se non ricordo male.-
    -Non ho memoria per i numeri. Quello è JJ, l'angelo. La mia comunicazione è più... Selvaggia, diciamo.-
    -Quindi, la bambina è sveglia e noi stiamo comunicando, cosa è cambiato? Non siamo mai tutti svegli contemporaneamente.-
    -C'è stato un bacio, e poi è seguito del desiderio e poi ha seguito dell'ottimo sesso. Da lì le cose si fanno un tantino più complicate.-
    -Oh no...- si allarmò GrisGris
    -Ti prego...- chinò il capo il Samurai.
    -Esatto. Lui l'ha svegliata di nuovo e ora Lei vuole giocare.- Slither alzò le spalle rassegnata -E adesso Lui sta facendo il gioco preferito di Lei e non so neanche se se ne rende conto. Sta giocando a nascondino lasciandole degli inizi criptici. Lo sapete che va matta per questo gioco.-
    -Perderemo la testa un altra volta.- disse GrisGris tuffando il volto fra le mani.
    -Ti sbagli Fattucchiera.- disse Sli manifestando i suoi occhi naturali: castani.
    -Cosa intendi?- chiese il Samurai, la fiamma della candela assunse riflessi argento che scoppiettavano sulla fiamma nera.
    -Gli equilibri sono diversi adesso. Lui e Lei sono diversi adesso. Lei ha meno paura e non sta evocando me a proteggerla. Lui mi sembra si stia sforzando di abbassare le difese, ma è complicato, come se una parte di lui fosse sempre stata congelata.-
    -Non capisco.- disse GriGris -con tutte le fiamme che abbiamo non possiamo scioglierlo?-
    -Non spetta a noi farlo.- disse Slither, ora seria, fissando il vuoto -Il suo ghiaccio si può sciogliere solo con le sue fiamme. Noi non abbiamo potere su questa cosa. Ce lo dovrebbe concedere, ma anche lì, non abbiamo garanzie di nulla. L'unica cosa che sappiamo è che la Bambina è sveglia.-
    -E bella pimpante mi permetto di aggiungere.- un'altra voce si manifestò dalla candela, colorando la fiamma di azzurro ghiaccio.
    -JJ, sentivamo giusto giusto la tua mancanza! Chi stai castigando mentre noi siamo a lavoro?-
    -Proprio nessuna Mia Dea, sto scarrozzando in giro la Pestifera, come mi è stato ordinato da entrambe.- disse JJ, ma aveva il fiato corto -Cammina veloce come te sai?-
    -Gabriele ciao- salutò sorridente GrisGris, colorando la fiamma di nero.
    -OMMIODDIO GRI! Non ci vediamo dal 2012 noi!- salutò JJ.
    -Signore.- salutò il Samurai.
    -OMMIODDIO SEI SVEGLIO! Non avevo controllato il tuo specchio prima di uscire. Come va?- salutò allegro JJ.
    -Lo specchio ha manifestato appena hai distolto lo sguardo.- spiegò Slither.
    -AH! Ha senso.- asserì JJ.
    -Dove stai portando la Bimba?- chiese GrisGris.
    -Mi ha detto che vuole pattinare, la sto portando allo skate park. Dice che qualcuno ha scritto tante cose carine per lei; è di umore allegro, saltella davanti a me canticchiando, tiene le mani dietro la schiena con in mano un pennarello rosso. Io invece sto portando i suoi pattini.-
    -Se vuole tornare a danzare vi conviene che vi raggiunga.-
    'Prima devi prendere qualcosa da lì Sli, non mi piace lasciare le mie cose in giro' la voce di una ragazzina allegra risuonò per tutto il salotto dove si trovava Slither.
    La fiamma diventò viola e oro.
    -Avete sentito?- disse Slither.
    -Ha parlato.- asserì JJ
    -E abbiamo sentito tutti?- chiese GrisGris
    -Forte e chiaro, pur trovandoci in momenti diversi.- rispose il Samurai.
    Slither rise, una risata di gioia, il petrolio e il fumo nero che colava dai muri si trasformò in cioccolato viola e in nuvole di miele in polvere: -Questo sì che è incredibile.-
    Jail si fermò: -Sli... non hai mai fatto una cosa del genere. Nero e Rosso sono i tuoi colori primari. Come hai...?-
    -La Magia del Cosmo si sta manifestando.- disse Sli, alzando gli occhi verso il soffitto.
    Gli altri seguirono a ruota.
    Jail alzò gli occhi di ghiaccio al cielo limpido.
    GrisGris alzò gli occhi neri verso le stelle.
    Samurai alzò gli occhi grigi verso le nuvole.
    La Bambina alzò gli occhi verso il Sole davanti a lei per un breve istante.
    -Uffa, che fastidio! È così luminoso! Però è bello.- disse abbassando lo sguardo e continuando a camminare.
    Gli altri quattro rimasero per un attimo congelati. Sugli occhi di tutti stavano comparendo in rapida successione numeri e simboli. Ogni serie diversa per ogni paio di occhi.
    Finita la serie Slither tirò una boccata d'aria come se fosse rimasta in apnea.
    Jail cadde seduto a terra sull'asfalto.
    GrisGris cadde seduta a terra sul prato notturno.
    Samurai cadde sdraiato a terra sul prato pomeridiano.
    -Okay, questo sì! Che È UN VERO CAMBIAMENTO!- urlò selvaggiamente Slither come non aveva mai fatto -Jail, vi raggiungo.-
    -Ricordati la mia borsa Sli, perfavore.- disse La Bambina.
    In quel momento, sul tavolo di legno comparve un oggetto.
    Era una valigetta da igiene per il viaggio, fattura in tessuto, con un motivo militare rosa.
    'Che oggetto grazioso' pensò Slither mentre spegneva la candela viola con un gesto della mano liberando fumo bianco dallo stoppino.
    Afferò la valigetta e corse fuori da quella casa.





    _________________________________________________________


    NEXT
    白夜叉 & Mojo
    Loki e David - Oltremondo
    L'altro Lupo - ore 20:00
    Camminare verso gli Alchimisti e Salutare gli Elfi -Intermezzo Skate Park
    Piuma e Pain - Intermezzo Il Porco e Cappuccetto
    Caldo e Freddo e La via delle Maschere, due saggi di Claude Lévi Strauss
    Bastet, una delle forme di Iside
    Verde e una mano Amica
    La differenza fra viaggi astrali e sogni premonitori, un ricordo
    La barriera di nero fumo solido
    Il ritorno al deserto
    Comprensione o Illuminazione?
    Le luci della centrale elettrica
  3. .
    Cammino di Santiago, Via Lattea - GrisGris e le ore 2:22 anno 2012/2014/2024

    Una donna dai capelli neri era in piedi su un prato, una ciocca argento sulla destra. Era una notte splendida e in cielo qualsiasi costellazione era perfettamente visibile a occhio nudo, non c'era una sola nuvola o un segno di inquinamento. Aveva i piedi nudi e trovava piacevole che l'erba e la rugiada li mantenessero freschi. Indossava dei pantaloni Harem verde oliva e un top in tessuto bianco. I capelli neri e ricci erano decorati da qualche treccina. Pendenti di vario genere adornavano la sua figura e i colori erano bianco, nero e oro.
    Osservava le costellazioni con un cannocchiale, uno strumento antico: -Davvero assurdo questo allineamento.-
    Alla sua sinistra Zorya Polunochnaya fluttuava a qualche centimetro da terra. Toga bianca e capelli arancio chiaro, sorrideva.
    -Cosa dicono le stelle?- chiese Zorya.
    -Niente.- asserì GrisGris -Niente di diverso. Le stelle sono sempre immobili da qui.- ripose il cannocchiale e lo mise in tasca.
    -Sono contenta che riesci a parlare.-
    -Beh, dopo che mi hai liberata ho acquisito potere.-
    -Non potevo sopportare di vederti macchiata dal rancore di un ciarlatano.- sorrise Zorya.
    -Finti imperatori che si ammantano di potere a caso ha detto Bastet.- rivelò GrisGris.
    -Ahahahah, Bastet ha davvero un curioso senso dell'umorismo. Mi è sempre piaciuta. Mi è comparsa in sogno sai? Ero in casa mia e mi sono svegliata per fare colazione. Nel dirigermi in cucina noto che sul divano assieme ai miei gattini c'è un grosso gatto grigio con una collana d'oro. Si era messa acciambellata accanto a Rollo e Toscano. L'ho salutata, mi fa sempre piacere quando i gatti mi vengono a trovare. Mi ha fatto le fusa. Ho capito che voleva le coccole. Mi sono seduta e l'ho coccolata. Mi hanno raggiunto anche gli altri e ci siamo coccolati tutti e quattro. Poi è comparsa un altra trasmissione: e invece siete più legati di quello che pensi. Un verde che non riconoscevo. Un verde di un'amica. Ma non ho davvero idea di chi possa essere quel verde. Ho supposto una ragazza ma non mi ha dato una risposta soddisfacente. Chissà chi rappresentava quella Déa.-
    -Penso che questo ce lo possano dire solo quelli dei piani superiori.-
    -David e Loki? Non li sento da un po'.-
    GrisGris sorrise: -Chiaramente tutti vogliono parlare solo con te.-
    Zorya sorrise: -In realtà è più che sono così dolce e insistente che è impossibile non volermi rispondere. Però il Fantasma ha ragione, devo ancora lavorare al modo in cui comunico le cose.-
    -Vedi il futuro?-
    Zorya si guardò intorno spostando il capo lentamente: -Vedo solo immediatamente avanti, anche se ho idea di cosa si muove nelle ombre.-
    -Qualcosa che si ripete?-
    -Più qualcosa che continua a ripetersi se non agirò come devo. In realtà le ombre non sono mai state il mio campo di competenza. Ho sicuramente iniziato con la tecnica di manipolazione delle ombre ma mi avrebbe uccisa se non avessi aggiunto JJ. Senza contare che Sli continuava a morire. Poi tornava in vita, chiaro. Ma moriva. Gli angeli non muoiono invece.-
    -E nemmeno gli spettri. Per questo mi hai evocata.-
    Zorya sorrise: -Mi confermi che è lo stesso allineamento di 12 anni fa?-
    -Non lo so. Dodici anni fa guardavo le carte, non le stelle. Slither aveva smesso di guardarci per via di quella cosa dell'asse fortuna-vertex.-
    -Tipico suo. Ricordo che dopo aver letto quella cosa è uscita a grandi passi, ha evocato il megafono di JJ in gola e ha urlato 'Io PREDESTINATA a quell'imbecille? MA LO SAI CHI SONO? IO POSSO AVERE TUTTO QUELLO CHE VOGLIO! E in effetti è proprio quello che ha avuto sempre. Tutto ciò che voleva.-
    -Mai davvero quello di cui aveva bisogno.- asserì GrisGris
    -Poi è arrivata la scimmia.-
    -un altro trickster?-
    -Del phanteon cinese. Anche se in verità era del segno del Cane.- sorrise Zorya
    -Così coincidente da andare fuori di testa.-
    -Infatti di solito dormo.-
    Le due donne sorrisero.
    -Dove vai adesso?-
    -A svegliare il Samurai. Mi servirà tutto l'argento possibile.-
    -A presto.-
    -Spero per te di no.-
    -Una cosa.- aggiunse GrisGris
    -Sì?-
    -Ma quindi Zorya Polunochnaya esiste davvero? Perchè proprio questa forma?-
    -Eheheh.- rise Zorya prima di svanire in una nuvola di stelle.


    -------------------------------------------------------------------------

    Bùshì - 17:00
    Loki e David - Oltremondo
    L'altro Lupo - ore 20:00
  4. .
    Nella città sconosciuta:

    Slither guardò l'orologio che teneva al polso mentre camminava per le strade di quella città deserta.
    Segnava le 11:20 precise.
    Non aveva idea del perchè continuasse a rimanere bloccato a quell'ora.
    Sospirò in una dolce rassegnazione e spostò lo sguardo verso il tatuaggio che si era manifestato sul suo braccio da quando aveva lasciato la spiaggia.
    Era un caduceo.
    Aprì mentalmente la trasmissione per ricevere le informazioni: 'Dicesi caduceo: Verga con due serpenti simmetricamente intrecciati e due ali aperte alla sommità: simbolo di prosperità e di pace, era attributo degli araldi e di Mercurio, in qualità di messo di Giove; è oggi l'emblema dell'ordine dei medici.'
    -Informazione perfettamente inutile.- sentenziò ad alta voce.
    Sollevò lo sguardo per guardarsi attorno. Una città bianca accecante, deserta. Il cielo terso e il sole quasi mediano contribuivano a inondare di luce il paesaggio.
    'Per fortuna ho il sangue freddo, altrimenti rischierei di svenire in questo deserto' pensò.
    Poi, finalmente, in lontananza, cominciò a vedere i primi segni, come un miraggio.
    Il paesaggio cambiò quando raggiunse dei murales. I muri bianchi e intonsi erano stati dipinti da migliaia di quadri colorati.
    -Ha ripreso a creare.- sorrise fra sé e sè.
    Sul muro della casa più grande compariva una scritta, nero su bianco, dipinta con una vernice spray e un font che lei conosceva bene: 'Non hai più il compito di proteggere il mio cuore. Ci penso io. Puoi fare quello che ritieni opportuno col suo.'
    Slither rise 'Non farò proprio niente. Non sono così stupida da rischiare di mettermi contro di te.'
    In quel momento un ticchettio si levò dall'orologio in oro rosa che Slither teneva al polso. La lancetta dei secondi aveva ripreso a funzionare.
    -Una persona saggia avrebbe paura, una persona scellerata sarebbe eccitata, un illuminato attenderebbe con pazienza lo scorrere degli eventi, come cerchi nell'acqua che si intersecano, senza toccarsi.- aprì il cancello ed entrò nell'appartamento.

    -

    Dalla sua postazione JJ digitava velocemente i tasti ricontrollando quello che stava scrivendo. Stava seduto su una sedia da ufficio nera in posizione di squat, proteso in avanti. La scrivania dalla quale lavorava sembrava aver accumulato oggetti di vario genere da una vita intera: una spazzola per il pelo, un nastro, un cappello, varie svapo usate, adesivi, carte, pennarelli, una statuina di Bastet. Si rese conto che la statuina era un nuovo arrivo.
    -Bambina?- chiese.
    Dietro di lui una bambina con due orecchie da gatto rosa sistemava delle carte sul pavimento: -Dimmi JJ.-
    -Questa?- chiese JJ riferendosi alla statua che teneva in mano.
    -Una mia amica gatta è venuta a farmi le fusa in sogno. Ci ho messo un po' a riconoscerla. Ho pensato fosse carino ricordare questo momento così- sorrise allegra passandosi fra le mani una delle carte, La Ruota della Fortuna -Però non è carino che stia fra le tue mani JJ, non è educato.- appoggiò la carta sul pavimento e il ragazzo si rese conto che la statuetta era sparita dalla sua mano.
    -Potresti almeno avvisare quando fai queste cose, mi fai venire un infarto.- esclamò JJ sorpreso.
    La bambina fece un timido sorriso poi si rivolse verso un punto in alto a destra: -GriGriGrowl!- disse.
    La stampante per scontrini attaccata al muro dove stava porgendo lo sguardo cominciò a stampare uno scontrino.
    JJ rivolse lo sguardo verso lo scontrino che continuava ad essere stampato. Orario 2:22. Guardò l'orario dello schermo del pc: 16:30.
    Si rilassò sulla sedia e spostò lo sguardo su uno degli specchi appesi al muro. Ancora vuoto.
    Tirò un lungo sospiro: -Va bene. Al lavoro suppongo.- e riprese a scrivere fissando lo schermo, portandosi una carta di credito alla bocca.

    -

    Next:
    Cammino di Santiago, Via Lattea - GrisGris e le ore 2:22
    Bùshì - 17:00
    Loki e David - Oltremondo
    L'altro Lupo - ore 20:00
  5. .
    Durante la mattinata assolata in una spiaggia deserta, un ombrellone colorato si staglia a macchiare un paesaggio altrimenti candido.
    I colori del fodero sono divisi in spicchi che ricordano quelli delle arance, formano un ventaglio che va dal nero all'arancio, passando per rosso e borgogna.
    All'ombra di questo lido solitario, una donna è sdraiata su un lettino bianco.
    Indossa un costume intero nero, un cappello a fesa larga, e degli occhiali da sole.
    Accanto a lei un tavolino di plastica con sopra un cellulare: un vecchio modello di motorola.
    Le era stato regalato dalla Bambina, motivo per cui lo aveva sempre tenuto con se. Forse non era la più materna delle Madri, ma sicuramente l'ha sempre protetta.
    Mentre tentava di aumentare il suo calore corporeo senza farsi scottare la pelle bianca dai raggi solari, improvvisamente, il cellulare inizia a squillare.
    'JJ <3' ti sta chiamando.
    La Domina aprì il motorola.
    -JJ.- salutò amichevolmente -A cosa devo il dispiacere di questa telefonata?-
    -Sli, moglie adorata.- sorrise il ragazzo dall'altra capo della linea -Anche io sono sempre contento di farmi vandalizzare il cuore da te.-
    -Taglia corto JJ, sto cercando di godermi il sole.-
    -E sai benissimo che mai impedirei a Messer Sole di baciarti con le sue calde onde, pronte ad abbracciare la tua pelle come caldo miele che...-
    -Chiudi la poesia JJ. Cosa c'è?-
    -La Bambina è sveglia.-
    La donna si alzò di soprassalto. Fece tre lunghi passi nella spiaggia.
    -Spiegati.- intimò in un sussurro.
    -Volentieri.- sorrise il ragazzo -Praticamente è sgattaiolata fuori questa mattina senza che me ne accorgessi. Al suo ritorno mi ha detto: 'Ho incontrato un ragazzo divertente al parco.-
    In quel momento la donna vide un flash accecante. Da qualche parte, nel cosmo, la treccia di luce che vedeva da giorni ormai, aveva stretto un altro nodo.
    -L'hai vista anche tu?- chiese, coprendosi gli occhi.
    -Non vedo altro da giorni ormai.- rispose JJ.
    -Che cosa sta combinando quella scalmanata?-
    -Se vuoi ti dico quello che so, ma non è che posso capirci più di tanto.-
    -Non sei tu l'Angelo? Questo è il tuo campo di competenza.- rispose da donna schioccando la lingua seccata.
    -Sono troppo impegnato col lavoro ora come ora. Ricordi? Siamo entrambi a lavoro. A proposito di questo, dove sei?-
    -Su una spiaggia da qualche parte. Vai a capire dove mi ha spedita quella piccola peste.-
    -Qualcosa che riconosci?-
    -Assolutamente niente.- disse la donna guardandosi attorno -Acqua cristallina, spiaggia bianca, dietro di me alberelli a caso. Potrei essere in Sicilia per quanto ne so, ma l'unica volta che vi ho raggiunti di sicuro non ho visto una spiaggia così.-
    -Lo dice da un po' che vuole andare verso Sud. Magari ti ha mandata a cercare l'Altro Lupo. Ho trovato il suo profilo su instagram di recente. Indovini il colore dei suoi occhi?-
    -Fammi indovinare. Azzurri come i compartimenti del cielo?-
    Il ragazzo rise, a Sli sembrò quasi di vederlo togliersi i rayban per massaggiarsi la radice del naso, rivelando gli occhi azzurri come il ghiaccio.
    -Ora sei tu che fai la poetessa!- esclamò.
    -Perchè?- sorrise la donna -Ti dispiace?-
    -No, no, assolutamente. Però mi fa strano.- rise JJ.
    -Prima che facciamo notte. Mi spieghi esattamente cosa sta combinando quella pestifera?- sibilò allegramente lei in tono autoritario.
    -Certo Signora, mi arrendo. Stavo lavorando a pc, tablet, portatile e cellulari come al mio solito.-
    -Che Ragazzo Tecnologico.-
    -Lo sai che mi fai morire quando fai queste citazioni. La tua vastissima cultura mi tira giù scemo.-
    -Vuoi continuare?-
    -Giusto, giusto. Insomma, svolazzando quasi, me la vedo rientrare a casa, mentre cinguetta allegra. Le ho detto che mi faceva piacere vederla felice. E lei è venuta da me tutta entusiasta e mi ha detto che ha conosciuto un ragazzo al parco, che gli ha fatto un indovinello divertente. Lei aveva capito subito che la soluzione era 'dice sempre il contrario di quello che pensa' ma lui continuava a dire di no, quindi lei si è confusa. Alla fine ha sbottato e se ne è andata.-
    -Non capisco il nesso fra il parco e lei allegra.-
    -Dice che gli ha nascosto una lettera verde da qualche parte e se risponderà in una maniera divertente potrebbe accettare di giocare ancora con lui.-
    -Santi Numi.- disse la donna portandosi una mano alla fronte. -E adesso dov'è?-
    -Fuori, di nuovo.-
    -Senti. Non è che voglio fare la mammifera adesso, ma dopo 14 anni di sonno non credo che sia una buona idea che vada in giro chissàdove. Potrebbe perlomeno procedere per gradi.-
    -Ha preso dalla Madre. Va dove vuole.- asserì JJ.
    -E quindi? Riescì a vederla?-
    -Ci posso provare ma ti conviene chiudere gli occhi.-
    La donna obbedì e dopo qualche secondo sentì JJ scoppiare in una fragorosa risata.
    -Che ti ridi?- rispose la donna tenendo chiusi gli occhi.
    -Ho finito, ho finito Sli. Puoi riaprire gli occhi.-
    La donna riaprì gli occhi e fissò lo sguardo all'orizzonte.
    -Allora?-
    -Ha manifestato.-
    -In che senso?-
    -Ali e occhi.-
    La donna sorrise: -Angelo o Diavolo?-
    -Le ali? D'angelo. Sei, come i miei occhi.-
    La donna sbuffò - Tutta suo padre.-
    -No, no Sli. Le ali centrali sono tribali. Come i graffiti degli anni '90.-
    Ora fu la donna a ridere a crepapelle: -Una vera figlia degli anni '90!- per poi aggiungere -e gli occhi?-
    -Rossi.-
    -Mi ha sempre affascinata come riesce a cambiare colore degli occhi. Ci ho sempre provato anche io ma passo solo per 3 colori se non sono con lei.-
    Sorrise ancora per poi chiedere: -E cosa stava facendo esattamente in questa forma?-
    -Ah, questa ti farà ridere mia adorata: stava pisciando su un tappeto di casa!-
    Slither rimase a bocca aperta: -la Bambina?- esclamò con stupore -una vandala?!-
    -A quanto pare.- rispose Jail.
    -Sono così fiera di lei.- rise la rettile.
    -Ah, ieri si è anche fatta sentire GrisGris.- aggiunse JJ.
    -In che senso? Ma non l'aveva liberata perchè non riusciva a parlare?- chiese Sli.
    -Tecnicamente sì. Poi si è messa a giocare con le carte e ho ricevuto la chiamata.-
    -Così ovvio da farmi venire il voltastomaco. Chiaramente GrisGris comunica per tarocchi e rune. Gli altri due non parlano.-
    -Aggiungo i tarocchi alla lista della spesa.-
    -Samurai?-
    -Intendi Bùshì?-
    -Bùshì mi fa schifo come nome, è nato Samurai e lo chiamo Samurai.-
    -Ancora dorme.-
    -Meglio così.-
    -JJ... Quante altre volte abbiamo già avuto questa conversazione?-
    -In questa vita? penso sia la terza.-
    -Non ha per niente senso.- sbuffò Slither.
    -Non deve averlo per noi. Noi siamo solo strumenti senzienti. Lei Gioca.-
    -Che nervoso.-
    -Adorabile, vero?-
    -Devo chiudere la chiamata JJ, ora devo andare.-
    -E io devo rimettermi al pc.-
    -Che ore sono da te?- chiese lei.
    -Le 14:12. Da te?-
    -Le 11:20.-
    -Ok, ho capito che non ci sto capendo un accidente. Provo a sentire gli altri. Magari Loki ne sa qualcosa.-
    -E da quando Loki ci risponde?-
    -Mi sento di fare un tentativo con la bimba sveglia.-
    -Una gran seccatura, te lo dico io.-
    -Preferivi annoiarti fuoco dei miei lombi?- provocò JJ ridendo.
    Slither prese qualche secondo di silenzio: -Non vedo l'ora di forarti la guancia con un tacco a spillo mentre ti calpesto.-
    -E con questa immagine in mente posso lavorare senza sonno per i prossimi 15 anni.- rise JJ facendo sorridere Slither.
    -Adesso chiudo, siete la mia croce.-
    -Come quella che hai inciso su Luce, maledetta depravata?-
    -Mi ha sfidata.-
    -E nessuno sfida il nostro Angelo Slither, vero?- rise JJ.
    -Non bestemmiare.- sibilò Slither furiosa.
    JJ rise -Mi hai tagliato la guancia Sli! Sto sanguinando!-
    -Allora aggiungi questo alla lista della spesa: diario di bordo 26-24 , 13:20 - abbiamo appena scientificamente provato che gli stronzi sanguinano.-
    -Ti amo.- salutò JJ.
    -Ti disprezzo.- rispose Sli.
    Chiuse il motorola e lo lanciò lontano da se, terminata l'orbita, sulla sabbia precipitò una scatola di stuzzicadenti Samurai.
  6. .
    La stagione dell'Ariete sta finendo e io comincio ad accusare i colpi di questa totalitaria stanchezza.
    Sono andata in giro a distribuire e distribuirmi, a destra e a manca, come si muove un Ariete in primavera.
    Canta, ride, balla, bela, saluta i fiori che omaggiano la Primavera con il loro sbocciare. L'inverno è finito e Persefone torna fra i mortali.
    Non ho mai avuto bene un idea precisa di quando e come iniziare questo blog.
    Sapevo che era un blog che voleva parlare di sesso, perversioni, bdsm, un Dao della Depravazione Totale.
    Ma non avevo idea di come. Ero in un brutto posto mentalmente e non potevo trovare attraente niente e nessuno.
    Tutti gli Stra-ordinari Giochi che avevo in mente non potevano essere messi in atto.
    Sono dovuta partire da me un altra volta.
    Ma come mi hanno sempre insegnato i Frankie Goes To Hollywood, quando una scintilla, un impulso elettrico, attraversa uno spazio vuoto, il percorso è iniziato.
    E quindi, dal 15 febbraio, quando inizia la mia primavera.
    Voi siete superstiziosi?
    Io sono superstiziosa come i Giapponesi.
    So che le cose che sento esistono e basta.
    Non nel modo in cui desidero, ma SEMPRE nel modo in cui ho BISOGNO.
    Mi trovavo fra le braccia di un Vero Angelo nel giorno del suo compleanno. Come un Dono.
    Avevo l'impressione, per tutto il tempo, che lui vedesse delle cose di me che non ero in grado di vedere.
    Era un Angelo strano, aveva un aspetto molto maschile, eppure su di lui vedevo un nome femminile.
    Eva.
    Mi piacerebbe dedicare un intero capitolo alla notte in cui io ed Eva ci siamo amati.
    Forse lo farò, forse no. Dipende da cosa mi dirà lei.
    Quello che è importante notare è che Eva mi ha Evo-cata.
    Ha detto delle cose molto specifiche mentre la cavalcavo.
    Ho sentito la mia anima ricomporsi, a partire dalla bocca dello stomaco, come Kintsukuroi.
    Dopo l'amplesso mi teneva fra le braccia, come la cosa più straordinaria che esistesse in quel momento e in tutti gli altri.
    Parte del mio potere era stato ripristinato e io mi sentivo febbricitante, cercando di dare un ordine a tutto quello che avevo ripreso a sentire.
    Mio Dio! Stavo sentendo qualcosa!
    Erano anni che mi maledivo. Anni. Io sono colXi che disegna la propria maledizione!
    Non è stato il Dono di Dio, non è stato il Cane o il Fringuello, non è stato Luce.
    Io mi sono maledetta e quindi ho maledetto tutte le persone che amavo.
    Le ho legate a me in maniera indissolubile in una maledizione eterna!
    Mi arrovellavo cercando risposte. Cercando di capire. Ero agitata.
    Eva mi ha guardata dolcemente e mi ha detto: 'Io proprio non ti capisco, tu hai il Potere. Perchè non provi semplicemente a prendere tutto quello che vuoi?'
    E cos'era che volevo? Cos'era la mia più grande croce e delizia, il mio Vertex, la cosa che ha sempre 'trasceso ogni mio controllo'?
    Sapevo cosa fare.
    Avevo una paura incredibile di farlo.
    Ho provato a rimandare il momento fino a quando ho potuto.
    Se le mie sensazioni sono giuste, se tutto è sempre stato giusto, sapevo da chi dovevo tornare.
    Ho salutato Eva e dopo qualche giorno ho scritto un messaggio. 'ehy, straniero.'
    Sono tornata dal Mio Luce. Non con aggressività, con una tenera rassegnazione.
    Mi sono concessa una cosa che non mi ero mai concessa. Quella di farmi Amare da lui.
    E lui mi ha preso con una tale gioia Selvaggia che ho proprio pensato 'posso anche morire adesso. Questo momento è così bello che posso morire adesso.'
    Ma, non sono morta. Sono rinata.
    E in un impeto di istinti ho capito che anche Luce si era maledetto. Per anni.
    Luce non è come me. Lui è il Re degli Angeli.
    Ho capito che per essere utile a spezzare la sua maledizione dovevo andare in giro a rilasciare le mie. Per poter tornare da lui e spiegargli come fare.
    Farglielo Vedere.
    Farglielo Capire.
    Farglielo Sentire.
    Luce mi ha sempre ascoltata. Religiosamente. Anche quando non era il caso di farlo.
    Paradossalmente Soprattutto quando non era il caso di farlo.
    Continua ad unirsi in matrimonio a mortali, quando quello che vorrebbe è l'Amore di un Dio.
    Secondo il suo credo comunque, io lo sono.
    Non nel modo in cui il suo credo si aspetta ma nel modo in cui potrebbe avere bisogno.
    Ma lui questo non lo vuole vedere.
    Si maledice ancora per essere caduto. Quando io so benissimo che tutto è colpa di un Padre Immondo.
    Ho già mandato i miei serpenti a torturarlo. Ne manderò a migliaia per tutto il cosmo e lo farò patire in eterno per aver fatto del male al Mio Luce.
    Non mi importa cosa dice il suo credo. Io non sono cristiana.
    Li ho sempre disprezzati quei porci tristi, maiali pederasta che usano il loro 'ordine' per Dominare.
    Quando il Potere non ha niente a che vedere col Dominio.
    Ha a che vedere col concedersi possibilità muovendoti in egemonia con quello che hai intorno. Seguendo quello che senti.
    Luce ancora non lo ha capito. Ma in quella scelleratezza, quel Padre di Merda lo ha gettato fra le mie braccia.
    Sulla terra.
    Il mio desiderio per la fine del periodo dell'Ariete è fare in modo che Luce si Veda per quello che è.
    E si ami per quello che è.
    E mi conceda di amarlo per tutto quello che è.
    Luce si arrabbia se vado dalle Streghe, le mie figlie, a chiedere consiglio. Mi dice 'quelle stronze ti parleranno male di me'.
    No, Luce, non lo hanno mai fatto.
    Mi hanno sempre detto la Verità. Per questo adoro parlare con le Streghe, mi Dicono sempre la Verità.
    E quando mi cantano la tua Maestà io ti Adoro. E quando mi cantano le Tue Fragilità, IO TI AMO. ANCORA E ANCORA.
    Poi, puoi anche non credermi. Tu non credi alla Magia.
    La pratichi male. Sangue di Angelo.
    Ma io ti ho già donato il mio.
    Trovalo.Trovami. In tutte le vite possibili.
    Perchè non ho mai smesso di chiamarti.
    E adesso ti faccio vedere come ho spezzato la Maledizione della Mia Prima Eva, Il Cane Che Aveva Imparato A Miagolare Come Un Gatto.
    Non avere Paura. Io sono sempre con te.
    A te ho sempre concesso di evocarmi se ne avessi avuto il bisogno.
    Quello che poi ho sempre voluto io da te era altro.
    Era Tutto. Ricordi? 'Tutto ciò che desideri' e io ho risposto 'Tutto'.
    Tutto. Di. Te. Tutto. Di. Noi.

    Che l'anno del Drago, l'Anno 2024, sia l'Anno della Rinascita. Per me e per tuttx coloro che camminano ancora in questa terra, quando potrebbero volare.
    Questa è La Mia Storia.
  7. .
    Ho sempre sofferto la chiusura del vecchio Live Messenger.
    Il blog, o l'idea che ho di esso, è uno strumento telematico che è sempre stato nelle mie corde. Adesso, a distanza di anni, finalmente torno a lasciare un piccolo diario sul web.
    Ho sempre amato scrivere.
    Di tutte le arti che si possono apprendere è la forma di espressione che mi genera meno frustrazione.
    C'è qualcosa di assolutamente potente nella scrittura che mi permette di modellare il mondo a mio piacimento. Trascende generazioni, passa il testimone e perpetua la sua esistenza.
    Com'è quel proverbio in latino? Verba volant, scripta manent ?
    In effetti non mi sarebbe dispiaciuto approfondire il latino, se non fosse che non posso soffrire i classicisti.
    Appartengo alla strana generazione conosciuta come Millenials (e sto scrivendo su un forum, rido da solo.) e in questo preciso momento sto cercando di scendere a patti col fatto che in questo blog userò per parlare di me sia il maschile che il femminile. Per due motivi.
    Il primo, il più scontato, è che non percepisco me stessa né come uomo né come donna. Trickster perciò è un nome che mi calza a pennello.
    Da Trickster Makes The World di Lewis Hyde: «Ogni comunità ha i suoi confini, il suo senso del fuori e del dentro, e l'impostore ("trickster") è sempre lì alle porte della città o alle porte della vita, facendo in modo che ci sia sempre scambio. Egli presiede anche ai confini attraverso cui i gruppi articolano la loro vita sociale. Distinguiamo costantemente giusto e sbagliato, sacro e profano, pulito e sporco, maschio e femmina, giovane e vecchio, vivente e morto, e ogni volta l'impostore varcherà la linea e confonderà le distinzioni. Egli incorpora dunque l'ambiguità e l'ambivalenza, la doppiezza e la duplicità, la contraddizione e il paradosso»
    Ma al di là di questa buffa percezione del mio essere, l'anonimato di genere mi è anche utile per lo scopo con cui sto creando questo piccolo spazio.
    Voglio pubblicare qui i miei scritti e voglio che ai potenziali fruitori la mia figura risulti più neutra possibile.
    Considerando che già condirò questo spazio di diverse considerazioni personali, l'idea di essere semplicemente Trickster per le mie avventrici e i miei avventori, senza nessun riferimento al mio essere fisico, mi fa credere che chi mi leggerà lo fara scindendo me da quello che scrivo, permettendo di sviluppare un pensiero critico sui miei lavori.
    Nella società occidentale difficilmente siamo in grado di scindere artista e arte. In effetti io per primo lo ritengo impossibile.
    Dopo le uscite della Rowling, per esempio, non sono più in grado di aprire un libro di Harry Potter, o di vederne anche solo il logo a distanza. Lo considero abbastanza triste in realtà, è un opera che ha fatto parte della mia infanzia e ho un mucchio di bei ricordi ad essa collegati, connessioni che ho semplicemente tranciato di netto, perchè non voglio in alcun modo supportare discriminazione. Non acquisto cosmetici di Kat Von D per le sue opinioni sui vaccini, non riesco più ad ascoltare un sacco di band metal o rap per i contenuti dei testi o i gesti sul palco o i dissing nelle interviste, non ho neanche più guardato Stranger Things maledizione, per colpa delle uscite di Millie Bobbie Brown, e cavolo, mi rendo conto che è una bambina, che non ha idea di quello che dice, e che è rimasta tristemente vittima della sorte di molti bambini che diventano famosissimi da piccoli, ovvero quella di non godere di una buona istruzione -e di una vita normale- però sono argomenti su cui non riuscirei a transigere nemmeno se volessi farlo.
    Perciò eccomi, nel mio anonimato fittizio, a lasciare pezzi di me, nella speranza di sviluppare interazioni che possano arricchire il mio modo di scrivere, perchè è quello che voglio che venga giudicato. Non io, il mio lavoro: come se fosse una creatura a cui dono la vita ma indipendente da me, un figlio che non è un mammifero, ma nasce dalle uova come i rettili, già in grado di cacciare perchè è scritto nei suoi geni.
    A voi che passate di qui, benvenuti in questo parco giochi.
    A presto, vs
    Trickster.

7 replies since 8/6/2022
.