Broadcast from Helven

Alla fine dell'ultimo ciclo del Dharma

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    Durante la mattinata assolata in una spiaggia deserta, un ombrellone colorato si staglia a macchiare un paesaggio altrimenti candido.
    I colori del fodero sono divisi in spicchi che ricordano quelli delle arance, formano un ventaglio che va dal nero all'arancio, passando per rosso e borgogna.
    All'ombra di questo lido solitario, una donna è sdraiata su un lettino bianco.
    Indossa un costume intero nero, un cappello a fesa larga, e degli occhiali da sole.
    Accanto a lei un tavolino di plastica con sopra un cellulare: un vecchio modello di motorola.
    Le era stato regalato dalla Bambina, motivo per cui lo aveva sempre tenuto con se. Forse non era la più materna delle Madri, ma sicuramente l'ha sempre protetta.
    Mentre tentava di aumentare il suo calore corporeo senza farsi scottare la pelle bianca dai raggi solari, improvvisamente, il cellulare inizia a squillare.
    'JJ <3' ti sta chiamando.
    La Domina aprì il motorola.
    -JJ.- salutò amichevolmente -A cosa devo il dispiacere di questa telefonata?-
    -Sli, moglie adorata.- sorrise il ragazzo dall'altra capo della linea -Anche io sono sempre contento di farmi vandalizzare il cuore da te.-
    -Taglia corto JJ, sto cercando di godermi il sole.-
    -E sai benissimo che mai impedirei a Messer Sole di baciarti con le sue calde onde, pronte ad abbracciare la tua pelle come caldo miele che...-
    -Chiudi la poesia JJ. Cosa c'è?-
    -La Bambina è sveglia.-
    La donna si alzò di soprassalto. Fece tre lunghi passi nella spiaggia.
    -Spiegati.- intimò in un sussurro.
    -Volentieri.- sorrise il ragazzo -Praticamente è sgattaiolata fuori questa mattina senza che me ne accorgessi. Al suo ritorno mi ha detto: 'Ho incontrato un ragazzo divertente al parco.-
    In quel momento la donna vide un flash accecante. Da qualche parte, nel cosmo, la treccia di luce che vedeva da giorni ormai, aveva stretto un altro nodo.
    -L'hai vista anche tu?- chiese, coprendosi gli occhi.
    -Non vedo altro da giorni ormai.- rispose JJ.
    -Che cosa sta combinando quella scalmanata?-
    -Se vuoi ti dico quello che so, ma non è che posso capirci più di tanto.-
    -Non sei tu l'Angelo? Questo è il tuo campo di competenza.- rispose da donna schioccando la lingua seccata.
    -Sono troppo impegnato col lavoro ora come ora. Ricordi? Siamo entrambi a lavoro. A proposito di questo, dove sei?-
    -Su una spiaggia da qualche parte. Vai a capire dove mi ha spedita quella piccola peste.-
    -Qualcosa che riconosci?-
    -Assolutamente niente.- disse la donna guardandosi attorno -Acqua cristallina, spiaggia bianca, dietro di me alberelli a caso. Potrei essere in Sicilia per quanto ne so, ma l'unica volta che vi ho raggiunti di sicuro non ho visto una spiaggia così.-
    -Lo dice da un po' che vuole andare verso Sud. Magari ti ha mandata a cercare l'Altro Lupo. Ho trovato il suo profilo su instagram di recente. Indovini il colore dei suoi occhi?-
    -Fammi indovinare. Azzurri come i compartimenti del cielo?-
    Il ragazzo rise, a Sli sembrò quasi di vederlo togliersi i rayban per massaggiarsi la radice del naso, rivelando gli occhi azzurri come il ghiaccio.
    -Ora sei tu che fai la poetessa!- esclamò.
    -Perchè?- sorrise la donna -Ti dispiace?-
    -No, no, assolutamente. Però mi fa strano.- rise JJ.
    -Prima che facciamo notte. Mi spieghi esattamente cosa sta combinando quella pestifera?- sibilò allegramente lei in tono autoritario.
    -Certo Signora, mi arrendo. Stavo lavorando a pc, tablet, portatile e cellulari come al mio solito.-
    -Che Ragazzo Tecnologico.-
    -Lo sai che mi fai morire quando fai queste citazioni. La tua vastissima cultura mi tira giù scemo.-
    -Vuoi continuare?-
    -Giusto, giusto. Insomma, svolazzando quasi, me la vedo rientrare a casa, mentre cinguetta allegra. Le ho detto che mi faceva piacere vederla felice. E lei è venuta da me tutta entusiasta e mi ha detto che ha conosciuto un ragazzo al parco, che gli ha fatto un indovinello divertente. Lei aveva capito subito che la soluzione era 'dice sempre il contrario di quello che pensa' ma lui continuava a dire di no, quindi lei si è confusa. Alla fine ha sbottato e se ne è andata.-
    -Non capisco il nesso fra il parco e lei allegra.-
    -Dice che gli ha nascosto una lettera verde da qualche parte e se risponderà in una maniera divertente potrebbe accettare di giocare ancora con lui.-
    -Santi Numi.- disse la donna portandosi una mano alla fronte. -E adesso dov'è?-
    -Fuori, di nuovo.-
    -Senti. Non è che voglio fare la mammifera adesso, ma dopo 14 anni di sonno non credo che sia una buona idea che vada in giro chissàdove. Potrebbe perlomeno procedere per gradi.-
    -Ha preso dalla Madre. Va dove vuole.- asserì JJ.
    -E quindi? Riescì a vederla?-
    -Ci posso provare ma ti conviene chiudere gli occhi.-
    La donna obbedì e dopo qualche secondo sentì JJ scoppiare in una fragorosa risata.
    -Che ti ridi?- rispose la donna tenendo chiusi gli occhi.
    -Ho finito, ho finito Sli. Puoi riaprire gli occhi.-
    La donna riaprì gli occhi e fissò lo sguardo all'orizzonte.
    -Allora?-
    -Ha manifestato.-
    -In che senso?-
    -Ali e occhi.-
    La donna sorrise: -Angelo o Diavolo?-
    -Le ali? D'angelo. Sei, come i miei occhi.-
    La donna sbuffò - Tutta suo padre.-
    -No, no Sli. Le ali centrali sono tribali. Come i graffiti degli anni '90.-
    Ora fu la donna a ridere a crepapelle: -Una vera figlia degli anni '90!- per poi aggiungere -e gli occhi?-
    -Rossi.-
    -Mi ha sempre affascinata come riesce a cambiare colore degli occhi. Ci ho sempre provato anche io ma passo solo per 3 colori se non sono con lei.-
    Sorrise ancora per poi chiedere: -E cosa stava facendo esattamente in questa forma?-
    -Ah, questa ti farà ridere mia adorata: stava pisciando su un tappeto di casa!-
    Slither rimase a bocca aperta: -la Bambina?- esclamò con stupore -una vandala?!-
    -A quanto pare.- rispose Jail.
    -Sono così fiera di lei.- rise la rettile.
    -Ah, ieri si è anche fatta sentire GrisGris.- aggiunse JJ.
    -In che senso? Ma non l'aveva liberata perchè non riusciva a parlare?- chiese Sli.
    -Tecnicamente sì. Poi si è messa a giocare con le carte e ho ricevuto la chiamata.-
    -Così ovvio da farmi venire il voltastomaco. Chiaramente GrisGris comunica per tarocchi e rune. Gli altri due non parlano.-
    -Aggiungo i tarocchi alla lista della spesa.-
    -Samurai?-
    -Intendi Bùshì?-
    -Bùshì mi fa schifo come nome, è nato Samurai e lo chiamo Samurai.-
    -Ancora dorme.-
    -Meglio così.-
    -JJ... Quante altre volte abbiamo già avuto questa conversazione?-
    -In questa vita? penso sia la terza.-
    -Non ha per niente senso.- sbuffò Slither.
    -Non deve averlo per noi. Noi siamo solo strumenti senzienti. Lei Gioca.-
    -Che nervoso.-
    -Adorabile, vero?-
    -Devo chiudere la chiamata JJ, ora devo andare.-
    -E io devo rimettermi al pc.-
    -Che ore sono da te?- chiese lei.
    -Le 14:12. Da te?-
    -Le 11:20.-
    -Ok, ho capito che non ci sto capendo un accidente. Provo a sentire gli altri. Magari Loki ne sa qualcosa.-
    -E da quando Loki ci risponde?-
    -Mi sento di fare un tentativo con la bimba sveglia.-
    -Una gran seccatura, te lo dico io.-
    -Preferivi annoiarti fuoco dei miei lombi?- provocò JJ ridendo.
    Slither prese qualche secondo di silenzio: -Non vedo l'ora di forarti la guancia con un tacco a spillo mentre ti calpesto.-
    -E con questa immagine in mente posso lavorare senza sonno per i prossimi 15 anni.- rise JJ facendo sorridere Slither.
    -Adesso chiudo, siete la mia croce.-
    -Come quella che hai inciso su Luce, maledetta depravata?-
    -Mi ha sfidata.-
    -E nessuno sfida il nostro Angelo Slither, vero?- rise JJ.
    -Non bestemmiare.- sibilò Slither furiosa.
    JJ rise -Mi hai tagliato la guancia Sli! Sto sanguinando!-
    -Allora aggiungi questo alla lista della spesa: diario di bordo 26-24 , 13:20 - abbiamo appena scientificamente provato che gli stronzi sanguinano.-
    -Ti amo.- salutò JJ.
    -Ti disprezzo.- rispose Sli.
    Chiuse il motorola e lo lanciò lontano da se, terminata l'orbita, sulla sabbia precipitò una scatola di stuzzicadenti Samurai.
     
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